Si parla sempre più di packaging sostenibile. Scopriamo cosa s'intende per sostenibilità ambientale e quali sono le azioni per raggiungerla.
Con il termine di “sostenibilità ambientale” si fa riferimento alle condizioni biofisiche della Terra e all'uso che viene fatto delle sue risorse che non possono essere utilizzate, sfruttate o danneggiate infinitamente.
Questo concetto si basa sulle prime due leggi della termodinamica:
1. la prima afferma che l'energia non può essere né creata né distrutta, può solo essere trasformata;
2. la seconda asserisce che ogni volta che l'energia subisce una trasformazione vi è una perdita di quantità di energia disponibile per il futuro (entropia).
Alla luce di ciò si può affermare che la sostenibilità è un modello che persegue lo sviluppo in modo tale che le risorse vengano rispettate e utilizzate in maniera oculata.
Illuminante e sempre attuale è il rapporto “Our common future” ovvero “Il futuro di tutti noi” di Gro Harlem Brundtland, presidente della Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo (WCED) il quale formula una linea guida per lo sviluppo sostenibile valida ancora oggi. Il “rapporto Brundtland” constata che i problemi globali dell'ambiente sono dovuti essenzialmente alla grande povertà del sud e ai modelli di produzione e di consumo non sostenibili del nord. Il rapporto evidenzia la necessità di attuare una strategia, tradotta come “sviluppo sostenibile”, in grado di integrare le esigenze dello sviluppo e dell'ambiente. Già in questo caso si definisce lo sviluppo sostenibile come quello che consente di soddisfare i bisogni della società attuale senza compromettere la possibilità di soddisfazione di quelli delle generazioni future.
In tema di sostenibilità ambientale del packaging, oggi è radicato il pensiero che la plastica sia un materiale molto inquinante, però, per dare una risposta chiara, dovremmo dettagliare ogni prodotto nella sua storia, il suo ciclo di vita e valutare “i pro e i contro” della sua natura di materiale a base polimerica prodotta dall'uomo.
Ci sono innumerevoli esempi di quanto le materie plastiche abbiano contribuito a diminuire l'inquinamento e consentito applicazioni non raggiungibili da altri materiali salvando migliaia di vite.
Problematici sono anche lo spreco e la scarsa conoscenza delle possibilità di riciclo che contribuiscono ad aumentare l'impatto ambientale di tutti materiali che utilizziamo, non solo della plastica. Un qualunque oggetto idealmente deve poter assolvere al suo scopo mantenendo tutte le caratteristiche desiderate per il tempo di utilizzo. Il materiale di cui è costituito dovrebbe quindi poter essere riciclato per lo stesso scopo o per altri scopi e alla fine del ciclo di vita biodegradarsi in tempi rapidissimi, tendenti allo zero.
L'impegno che accomuna le grandi aziende, che finora si sono espresse, sembra consistere nel rendere tutti gli imballaggi utilizzati riciclabili, riutilizzabili o compostabili entro il 2025-2030. Hanno previsto altresì di utilizzare plastica riciclata negli imballaggi in percentuali, a partire da un minimo del 25% e, di contribuire alla creazione di un mercato di sbocco per il granulo da riciclo.
Di fondamentale importanza per la creazione di un mercato circolare per ogni materiale, in particolare per le plastiche, è l'adozione dei principi dell'ecodesign e del packaging eco-sostenibile. Il miglioramento è sempre possibile (anche nel rispetto dei diversi sistemi di gestione rifiuti): per questo dueO si propone di sostenere le aziende attraverso la ricerca e la progettazione, nella direzione del ri-uso e del riciclo.